A cosa è disposta una donna pur di far valere il proprio inalienabile diritto di essere umano? Quanto ci si può spingere oltre? Che cosa si può perdere?
Gennaio 1938. Il diretto Bologna-Parigi è affollato. C’è un po’ di tutto, semplici vacanzieri, commercianti, gente normale. Ma non solo. Tra i vagoni di quel treno c’è anche un uomo. Un uomo che di normale ha ben poco. È un ungherese, ebreo, di bell’aspetto, elegante. Non è solo, con lui nello scompartimento ci sono sua moglie Elena e i suoi figli, Roberto e Clara. Il suo nome è Árpád Weisz.
Per i culer il calcio è una forma d’arte; dagli spalti, hanno scoperto, successo dopo successo, un altro criterio per giudicare la vittoria: il fascino.
Fu durante le Olimpiadi di Amsterdam del 1928 che Betty Robinson a soli 12 anni fece il suo esordio nel mondo dell'atletica, cambiandolo per sempre. Un'ascesa senza uguali che la portò
La fronte alta, lo spazio imponente tra i capelli, rigorosamente schiacciati, resi piatti dalla moda di Rodolfo Valentino e Fred Astaire. Il sorriso, appena abbozzato in alcune foto, smagliante in altre, onesto e reso ancora più pulito da quegli occhiali tondi che lo rendevano un fumetto e, a pensarci bene, persino l’incarnazione di una sua convinzione, ovvero che lo “0-0 è il risultato perfetto”. Quel tipo di montatura era la perfetta riproduzione grafica di quella deduzione. Non a caso per definire uno 0-0 viene usata ancora la formula: “occhiali”.
Södertälje, una piccola città svedese di 70.000 abitanti, ospita l’Assyrinska e il Syrianska FC, due club che rappresentano la nazionale...
MLB, la sigla che sta per Major League Baseball, può essere letta al contrario come BLM. Il management della più importante lega professionistica di baseball
È stato un divo, oltre che uno sportivo. Ha giocato, vinto, lottato contro i suoi istinti, schiavo delle sue debolezze. È caduto e si è rialzato. Ma, soprattutto, ci ha dimostrato che il tennis non è solo un gioco.
Antoine de Saint-Exupéry, aviatore leggendario e autore de "Il piccolo principe", è stato un eroe di guerra e un visionario della letteratura francese. La sua vita, tra cieli e sogni, ha segnato un'epoca..
Ci sono uomini che aprono l’anima. Ci sono sportivi che aprono la mente. A volte capita però che esistano atleti che siano capaci di fare entrambe le cose attraverso il proprio lavoro, attraverso il proprio modo di lavorare, di fare.
Il 5 maggio 1956, Finale di FA Cup tra il Manchester City e il Biirmingham. Il City sta conducendo per 3-1 ma ad un quarto d’ora dalla fine Peter Murphy nel tentativo di recuperare la palla dà una ginocchiata in faccia a Trautmann. Il tedesco perse i sensi per qualche minuto. Si riprese, ma i dolori erano lancinanti.
Era il 1977. Alla fine di una partita tra The Wailers, gruppo reggae/rocksteady giamaicano, di cui Bob Marley era capitano, contro una compagine di giornalisti, notò una ferita all’alluce destro. Molto probabilmente un avversario lo colpì con un tacchetto arrugginito