Forse è perché le ultime tre Olimpiadi si sono tenute in lontani fusi orari asiatici mentre l’Italia dormiva. O forse è la sensazione che le due edizioni più recenti, tenutesi in piena pandemia, siano sembrate svolgersi meno per lo sport e più per soddisfare gli obblighi contrattuali di sponsor e reti televisive. O potrebbe essere il tanfo sgradevole delle violazioni dei diritti umani che ha aleggiato sui Giochi di Pechino del 2022, seguito quattro giorni dopo dall’invasione russa dell’Ucraina. Fatto sta che sono in molti a ritenere che i Giochi abbiano perso quella magia che un tempo li rendeva un appuntamento obbligatorio.
Nel 1984, i Giochi di Los Angeles salvarono un movimento olimpico in bancarotta e demoralizzato con un approccio autofinanziato innovativo che diede il via a un’epoca d’oro di diritti di trasmissione e sponsorizzazioni in forte espansione, e che portarono a successi finanziari in città come Barcellona, Atlanta e Londra. Ma con le Olimpiadi di Parigi alle porte, i Giochi sembrano essere a un altro bivio. Leader come Vladimir Putin e Xi Jinping hanno usato le Olimpiadi per consolidare il loro potere, inquinando lo spirito olimpico con pantane politiche e scandali di doping. I costi per le città ospitanti sono aumentati vertiginosamente e le città si sono ritrovate con strutture poco pratiche, simboli solo di una stravaganza dispendiosa.
Parigi ha pianificato uno spettacolo come nessun’altra Olimpiade prima, con cerimonie di apertura sulla Senna e gare tenute sugli Champs-Élysées e nelle zone centrali della città. “Abbiamo bisogno di Giochi spettacolari” – ha detto Terrence Burns, consulente per il marketing sportivo che ha lavorato per il CIO – “Abbiamo bisogno di Parigi per ricordarci cosa ci ha convinto a seguire i Giochi negli anni. Non posso dire quanto Parigi sia importante per ripristinare le aspettative“. Gli ha fatto eco il presidente del CIO, Thomas Bach, il quale ha dichiarato alle Nazioni Unite che il mondo è in una “pericolosa spirale discendente”, con divisioni politiche, sociali ed economiche in aumento. Le Olimpiadi, secondo Bach, possono rappresentare un’opportunità unica per unire il mondo.
Ma la storia ha dimostrato quanto sia difficile separare la politica dai Giochi. Del resto, già in tempi recenti è stata violata la sacrale Tregua olimpica, con l’annessione della Crimea da parte della Russia e le continue azioni militari in Georgia e Ucraina. Il tentativo di Putin di reclamare atleti dai territori ucraini sequestrati ha dato al CIO l’opportunità per sospendere il Comitato olimpico russo per Parigi. Tuttavia, questo non ha placato le polemiche, dato che sempre il CIO ha giocato con il chiaroscuro, dando la possibilità ad un ristretto numero di atleti russi e bielorussi, quelli che definisce “atleti indipendenti e neutrali”, di competere a Parigi.
E cosa dire delle Olimpiadi invernali del 2022 in Cina? La rigida politica zero-Covid ha creato una bolla distopica, con immagini di lavoratori in tute anticontaminazione che hanno dominato la narrazione. La repressione del dissenso e le violazioni dei diritti umani in Xinjiang hanno gettato un’ombra oscura sui Giochi. Durante le quotidiane conferenze stampa del CIO, le domande dei reporter occidentali su argomenti come i diritti umani suscitavano un immediato rimprovero da parte dei funzionari di Pechino. Per citare Bob Costas, noto volto della NBC che ha seguito ben 11 edizioni dei Giochi, “qualunque siano gli ideali olimpici, Pechino ne è stata l’antitesi”.
E non è un caso se sia l’edizione di Sochi che quella di Pechino sono le Olimpiadi più costose di sempre. La costruzione di cattedrali nel deserto, la maggior parte delle quali ora in disuso, è un fattore che ha inciso nell’aumento delle candidature da parte di Paesi con governi autoritari, capaci di investire ingenti somme senza il controllo dell’opinione pubblica. Per questo le Olimpiadi di Parigi rappresentano una speranza di rinascita. Se Parigi non riuscirà a ispirare il pubblico con i suoi grandi viali e gli edifici rinascimentali, chi altro potrà farlo?
Angela Courtin, vicepresidente marketing di YouTube, cova diverse speranze in questa edizione dei Giochi, considerandoli una sorta di “reset”. Del resto, YouTube, come TikTok e Snap, sta puntando molto sui Giochi di Parigi, con una flotta di creatori a seguire l’evento in modi che altri non possono. Tutti sono convinti che i giovani siano più interessati che mai alle Olimpiadi, anche se potrebbero non guardare le tradizionali trasmissioni televisive in prima serata. I dirigenti di tutte e tre le piattaforme affermano che i loro dati indicano che i ragazzi vogliono vedere e sentire parlare di eventi che uniscono il mondo.
Gli organizzatori di Parigi, scossi dopo aver perso i Giochi del 2012 contro Londra, hanno cercato di impressionare il CIO con una proposta che incoraggiasse i fan a trascorrere del tempo nel centro della città. Sono stati costruiti degli stadi temporanei per tagliare i costi, e permettere ai tifosi di vivere le gare in un contesto unico. Molti dei nuovi sport che faranno il loro esordio in questa edizione, come il breaking, avranno luogo in Place de la Concorde, il luogo delle esecuzioni di Luigi XVI e Maria Antonietta. La stessa idea di avere la cerimonia d’apertura lungo la Senna è una scelta audace e irta di potenziali disastri: una cerimonia così aperta non può essere completamente protetta e il trasporto pubblico della città potrebbe essere sopraffatto. Ma la posta è alta, ed è giusto che il rischio lo sia altrettanto.
Il CIO ha avviato iniziative interessanti come l’Agenda 2020 e l’Agenda 2020 Plus Five per modernizzare i Giochi. Sport come lo skateboard, l’arrampicata sportiva e il basket 3×3 sono stati aggiunti proprio per catturare l’attenzione delle nuove generazioni. Se Parigi riuscirà a ispirare con i suoi grandi viali e gli edifici storici potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per le Olimpiadi, una che rispetti i valori tradizionali ma abbracci anche il cambiamento e l’innovazione.