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Come l’aria condizionata ha modellato il nostro mondo

Può sembrare un argomento noioso, ma il condizionamento dell’aria è più importante di quanto si possa immaginare. Prima di tutto, ci sono ben 2 miliardi di unità di aria condizionata nel mondo, e rappresentano il 10% di tutta l’elettricità che usiamo. E poi, ha rivoluzionato l’architettura e ha completamente ridefinito la politica globale.

Nell’anno 1901, nell’affollata metropoli di New York, una casa editrice si trovava ad affrontare un ostacolo insormontabile nella sua fervente attività di stampa a colori. L’umidità soffocante che permeava la fabbrica rendeva ardua ogni operazione, minando l’efficienza e la qualità del lavoro svolto. Fu in questo momento di crisi che entrò in scena un genio visionario: l’ingegnere Willis Carrier. Determinato a risolvere questa sfida che affliggeva l’industria editoriale, Carrier inventò una macchina rivoluzionaria capace di dominare sia l’umidità che la temperatura all’interno degli ambienti di lavoro. La sua invenzione non solo risolse il problema immediato della casa editrice, ma aprì le porte a un mondo di possibilità ancora inesplorate. Realizzando il vasto potenziale della sua creazione, Willis Carrier decise di portare avanti la sua missione: fondò un’azienda dedicata alla produzione su larga scala di queste straordinarie macchine per il controllo del clima, destinate sia all’uso domestico che commerciale.

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Willis Carrier, l’inventore dell’aria condizionata

Così inizia la prima parte di questa storia: come il condizionamento dell’aria ha cambiato il modo in cui il nostro mondo appare e funziona.

Per gran parte della storia umana, una delle sfide più grandi era assicurare che gli edifici fossero adatti al comfort termico. Che si trattasse di case, castelli, templi, granai o qualsiasi altra costruzione, l’uomo doveva affrontare il caldo torrido, il freddo pungente, la pioggia, la neve e il vento; tutti fattori che variavano globalmente e su cui non aveva nessun controllo. Le chiese scandinave con i tetti ripidi per evitare che si accumulasse la neve, le casette dei contadini scozzesi con i muri spessi e le piccole finestre per rimanere caldi e asciutti in una regione umida e fredda, i riad marocchini con i loro grandi cortili, e gli jali indiani, finestre finemente intagliate realizzate in legno o pietra, che comprimevano l’aria che passava attraverso e, grazie all’effetto Venturi, la raffreddavano: in tutto il mondo sono emersi diversi stili di architettura, limitati dai materiali disponibili e dalle pratiche culturali locali, come risultato della necessità di affrontare il clima locale. È quello che noi chiamiamo “architettura tradizionale”.

Le cose hanno cominciato a cambiare con l’introduzione dei moderni metodi di costruzione e l’introduzione di nuovi materiali, come il cemento, il vetro piano, le travi e l’acciaio. Ma le sfide del clima richiedevano ancora non poche differenze nel design e quindi nell’aspetto. Fino a quando non abbiamo inventato l’aria condizionata. Negli anni Venti, un dispositivo costava l’equivalente di diverse centinaia di migliaia di dollari, ma negli anni Cinquanta erano state inventate unità più piccole e più economiche. L’architettura e il design urbano non erano più strettamente soggette al clima locale. All’improvviso, l’architettura tradizionale (che era sorta per necessità piuttosto che per scelta) divenne obsoleta. Senza aria condizionata sarebbe stato impossibile costruire gli stessi edifici in ogni regione e città della Terra — città come Dubai non sarebbero potute esistere, ad esempio.

La conquista dell’umanità sui climi locali ha spostato i centri di potere del mondo; le conseguenze politiche ed economiche dell’aria condizionata sono state colossali. Ad esempio, non è una coincidenza che l’ascesa delle megacity in Cina, quali Shenzhen e Shanghai, corrisponda a un aumento delle unità vendute di aria condizionata. Tra il 1995 e il 2005, infatti, il numero di edifici residenziali in Cina dotati di aria condizionata è aumentato dall’ 8% al 70%. E cosa dire dei data center, sui quali il mondo ora si affida? Non potrebbero funzionare senza il controllo del clima. L’impatto dell’aria condizionata va ben oltre l’architettura; rappresenta una rivoluzione nella politica e nell’economia globale. Le conseguenze collaterali sono incalcolabili.

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Quindi, la seconda parte della storia dell’aria condizionata riguarda la quantità di energia che consuma.

Dati scientifici hanno rivelato che i dispositivi HVAC (Riscaldamento, Ventilazione e Condizionamento dell’Aria) sono responsabili del 20% del consumo di elettricità nelle nostre case e addirittura del 10% del consumo globale di elettricità. Queste cifre spaventose suggeriscono un trend in costante crescita, a meno che non intervengano soluzioni innovative per rendere più efficienti i sistemi di condizionamento dell’aria. C’è una lezione da imparare dalla natura stessa, dove l’ombra fresca delle fronde degli alberi fornisce un comfort paragonabile a ben 10 unità di aria condizionata. E possiamo guardare anche alla saggezza dell’architettura tradizionale, frutto di secoli tentativi e fallimenti, per imparare a costruire edifici più adatti al clima circostante. Il design sensibile al clima potrebbe ridurre drasticamente la nostra dipendenza dall’HVAC. Il cuore della questione è che, in un’epoca in cui le preoccupazioni sul clima e sull’energia sono sempre più urgenti, l’aria condizionata rappresenta una fetta enorme e in crescita del nostro consumo energetico complessivo. E anche se può sembrare una soluzione troppo semplice, la modifica del modo in cui costruiamo le nostre case potrebbe avere un impatto significativo sulla riduzione di questo consumo.


La terza parte della storia, sebbene possa sembrare meno rilevante, riguarda l’estetica.

Con oltre due miliardi di questi dispositivi sparsi per il mondo, troviamo condizionatori d’aria che si affollano sotto le finestre, appesi sopra le porte o che spiccano sui tetti, spesso creando un impatto visivo poco attraente. Per gran parte della storia umana, l’approccio predominante al design era che ogni oggetto, per quanto funzionale, potesse essere reso esteticamente gradevole. Da qui l’origine di guglie medievali trasformate in opere d’arte e di lampioni, bidoni e cabine telefoniche che, pur avendo una funzione pratica, erano anche dotati di un fascino estetico. Il Bauhaus, nata nei ruggenti anni Venti in Germania, ha svolto un ruolo fondamentale nel plasmare una nuova estetica adatta alla produzione industriale di massa. Il suo approccio minimalista, con un focus su materiali come la plastica e il cromo, ha dato vita a un’estetica elegante e stilosa.

Se chiedessimo agli artigiani medievali o ai designer del Bauhaus di creare un condizionatore d’aria, lo avrebbero probabilmente visto come un’opportunità per aggiungere bellezza al mondo. Noi, invece, abbiamo accettato che alcune cose debbano semplicemente essere brutte e cerchiamo tutt’al più di nasconderle.

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Pubblicità dedicata ai dispositivi di aria condizionata Lennox

Tuttavia, la buona architettura e il buon design urbano sono fatti di dettagli, e anche i condizionatori d’aria possono contribuire a migliorare l’aspetto delle nostre case e delle nostre città, influenzando così il nostro benessere. Nonostante la crescente diffusione del condizionamento dell’aria, è importante non trascurare l’aspetto estetico. Soluzioni innovative come le pompe di calore offrono non solo una riduzione significativa del consumo energetico, ma anche un design più gradevole, rendendo questi dispositivi non solo essenziali per le nostre vite, ma anche piacevoli da vedere. In conclusione, risolvere i problemi legati all’aria condizionata, sia dal punto di vista energetico che estetico, dovrebbe essere una priorità nel nostro percorso verso un futuro sostenibile e piacevole.

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