Il 1° agosto 2023 è stato annunciato il nuovo consiglio d’amministrazione della Mahd Sports Academy, l’accademia statale sportiva dell’Arabia Saudita, e tra di loro risalta il nome José Mourinho. L’allenatore portoghese, che oggi siede sulla panchina della Roma, è ambassador dell’accademia fin dal sua fondazione e fa uno step in più, perché per tre anni sarà uno di quelli che siederà al tavolo delle decisioni. Insieme a lui troviamo figure di spicco del governo saudita come la principessa Reem bint Bandar bin Sulta, Abdulaziz Baeshen, assistente del Ministro dello Sport, la d.ssa Maha bint Ahmed Al-Juffali, fondatrice di Help Center, centro medico specializzato nel lavoro con la disabilità, e Ioan Lupescu, ex stella del calcio rumeno, che ha concluso la propria carriera in Saudi Pro League vestendo la maglia dell’Al-Hilal. Il Presidente è il principe Abdulaziz bin Turki Al-Faisal, Ministro dello Sport dell’Arabia Saudita. Una commistione tra politica e sport che continua a ripetersi nella penisola araba e che è uno dei tratti predominanti che sono sottesi agli investimenti estivi che stanno infiammando il mercato estivo europeo. Accanto a Mourinho – che nell’aprile scorso ha ospitato a Trigoria una delegazione di allenatori sauditi – troviamo, tra gli altri, anche Roberto Mancini e alcune istituzioni come UEFA, INSEP (l’Istituto nazionale francese per sport, expertise e performance) e la federazione francese di pallamano.
Venendo al caso specifico della Mahd Sports Academy, siamo di fronte a un progetto che è in evidente conflitto con la narrativa comune che racconta l’espansione calcistica – e sportiva – saudita come un fuoco di paglia, destinato a spegnersi presto. A chi già conosce l’area, l’argomento di questo articolo suonerà simile all’Espire Academy qatariota – anche perché hanno in comune il Direttore Tecnico, l’olandese Ed Graper – da cui però differisce per un punto essenziale: i sauditi non hanno alcuna intenzione di andare alla ricerca di talenti stranieri per lanciare il proprio sport, vogliono costruirseli direttamente in casa.
“L’Academy si propone di far crescere i giovani atleti, di importare conoscenze e di sviluppare metodologie per far cresce i nostri giovani atleti, nonché di ottenere successi sportivi a livello regionale e internazionale“, queste parole si possono leggere nelle informazioni introduttive presenti sul sito della Mahd Sports Academy. Idee chiare, accompagnate da finanziamenti ingenti per portare lo sport saudita al top a livello mondiale in almeno cinque sport: calcio, atletica, pallamano, taekwondo e judo. Per ognuno di esse sono stati reclutati allenatori internazionali di alto livello, che hanno iniziato il proprio lavoro selezionando un primo gruppo di allenatori e allenatrici locali. Secondo le ultime stime che si trovano sul sito, oggi il comparto tecnico consta di mille persone. I giovani atleti e atlete entrano nelle strutture fin dalle elementari e si conta che 10.000 atleti si sono iscritti via internet per provare a entrare tra le fila dei fortunati, sin dal 2021.
Già, perché i sauditi si sono mossi per tempo. La cerimonia di lancio della Mahd Academy si è tenuta il 27 luglio 2020 ed è stata officiata dal Ministro dello Sport saudita, il principe Abdulaziz bin Turki al-Faisal. L’evento è stato coperto dalla TV nazionale e dai social della monarchia come il più grande progetto sportivo creato per identificare e sviluppare i talenti sauditi, un altro tassello di Saudi Vision 2030, il progetto di rinnovamento dello stato del Golfo Persico di cui abbiamo parlato negli ultimi due nostri articoli sulla Saudi Pro League.
In quell’occasione il Ministro dello Sport ha dichiarato che: “L’obiettivo della creazione di questo progetto è quello di far crescere campioni che conquistino l’oro nella propria disciplina, impressionando il mondo e rendendo il loro Paese orgoglioso delle loro prestazioni“, poi rivolgendosi direttamente alle famiglie saudite ha concluso con queste parole: “Creeremo un ambiente ideale affinché i vostri figli possano vivere normalmente la loro vita nelle migliori condizioni, sotto la diretta supervisione“. Mourinho ha contribuito alla stesura di quelli che sono i tratti essenziali dell’accademia e che sono i seguenti:
1) Identificare i talenti sportivi in tutto il Regno utilizzando gli strumenti e le metodologie di scouting migliori.
2) Sviluppare e coltivare campioni locali, dentro e fuori dal campo.
3) Adottare le migliori tecnologie sportive e generare soluzioni innovative e basate sulla data analytics
Una serie di buone intenzioni tutte da dimostrare con i fatti, sia in termine di lavoro sulla parità di genere, che sullo spazio dato alle disabilità e che avranno il primo vero banco di prova in occasione dei Giochi Asiatici 2023 che si terranno Hangzhou in Cina dal 23 settembre al 8 ottobre prossimi. Il progetto sportivo saudita segnerà l’arrivo di una nuova potenza sportiva o sarà solo un fuoco di paglia? Perché possiamo fare tutte le elucubrazioni che vogliamo, ma saranno i risultati sul campo e in palestra a darci il giusto contesto in cui inserire quello che sta succedendo.