Realizzarsi professionalmente, trovare la persona della propria vita, completare il viaggio dei propri sogni, ma anche semplicemente godersi un libro, un bicchiere di vino, una serata con gli amici o una domenica in famiglia.
Spalla, gomito, ginocchio, mano e infine caviglia. Toccateli e poi ripetete in loop. Probabilmente avrete l’impressione di star eseguendo i passi di una qualche strana danza tribale, un balletto ritmato e molto particolare che però non è dato sapere se, a certe latitudini e in qualche angolo sperduto della Terra, esista davvero.
Sempre più spesso ci si trova a riflettere sul ruolo delle donne nello sport e, pur concedendo il beneficio del dubbio, non si può negare che il mondo femminile abbia, ancora oggi, un ruolo marginale e secondario.
Dagli albori del secolo scorso, cioè più o meno da quando esistono le biciclette, nell’area compresa fra il nord della Francia, il Belgio e i Paesi Bassi sono state organizzate competizioni su quasi ogni tracciato disponibile
Ci sono campioni dello sport che superano il confine tra fama e leggenda. Uno di questi è Gino Bartali. L'atleta nato a Ponte A Ema è il classico campione della vita, oltre che fenomeno nello sport. Per comprendere ancora di più l'importanza che Bartali ha avuto nel ciclismo e non solo, occorre quindi fare una panoramica sulle imprese sportive e sociali.
Decine di anni dopo le loro imprese su percorsi sterrati e polverosi, Lachlan ha dimostrato che è ancora possibile percorrere lunghe distanze a buone andature per più giorni.
L'ultima indagine sulla sua morte è ancora in corso. Forse finalmente sapremo la verità o forse no. E anche se così fosse, se continueremo ancora a nutrirci di voci e sospetti, avremo pur sempre una solida certezza: la leggenda del Pirata non morirà mai.
Earworms, ovvero "bachi delle orecchie" (traduzione letterale) ma anche più semplicemente "tormentoni".
Ne Il migliore. Marco Pantani il tema del peso delle parole emerge in maniera piuttosto preponderante
Ci sono gare destinate a diventare leggenda. Gare che rappresentano una vittoria anche per chi non ha raggiunto il podio. Gare che richiedono di spingersi oltre ogni limite fisico e mentale. Per gli amanti del ciclismo (ma non solo) c’è un nome che descrive pienamente questa tipologia di competizione: la Liegi-Bastogne-Liegi, una delle tre classiche delle Ardenne.
Marzio Bruseghin piace per la sua naturalezza, il suo essere uomo tra gli uomini, il suo volto pulito da bravo ragazzo, schietto, concreto e con un raffinato senso dell’humor.
All’epoca il fotografo ungherese aveva 25 anni ed era l’astro nascente della fotografia mondiale, grazie al suo reportage durante la guerra civile spagnola.