Le città in cui si vive meglio 2024

Le città più vivibili del mondo nel 2024

The Economist Intelligence Unit (EIU), società sorella del magazine The Economist, ha redatto l’annuale indagine sulla vivibilità tra 173 città in base a cinque categorie: stabilità, assistenza sanitaria, cultura e ambiente, istruzione e infrastrutture. La mappa e i grafici che seguono mostrano il confronto tra le città nell’edizione di quest’anno.

Le città in cui si vive meglio 2024
Fonte: EIU

Vienna si è aggiudicata nuovamente il primo posto nel 2024, conquistando per il terzo anno consecutivo il titolo di città più vivibile del mondo. La capitale austriaca ha ottenuto il punteggio massimo in quattro delle cinque categorie dell’indice, ma l’assenza di grandi eventi sportivi non le ha permesso di arrivate a 100 nella categoria “cultura e ambiente” (sebbene non manchino di altre forme di cultura). Altre tre città europee si piazzano tra le prime cinque: Copenaghen, Zurigo e Ginevra. Tutte e tre sono note per le dimensioni contenute della popolazione, che tendono a tradursi in tassi di criminalità più bassi e strade e mezzi pubblici meno affollati. Due città canadesi (Calgary e Vancouver) e quattro nell’area Asia-Pacifico (Melbourne, Sydney, Osaka e Auckland) completano la top ten.

Damasco, lacerata dalla guerra, rimane saldamente all’ultimo posto della classifica. La capitale siriana è la città con la minore vivibilità dal 2013. Il suo punteggio di stabilità pari a 20 la accomuna a Karachi come il più basso tra tutte le città analizzate. Anche Kiev registra un andamento negativo in questa categoria, facendola precipitare tra le ultime dieci città dell’indice per il secondo anno consecutivo. Tel Aviv condivide lo stesso scarso punteggio di stabilità, e i suoi risultati in materia di infrastrutture e cultura e ambiente sono calati rispettivamente di 7,2 e 6,7 punti a causa della guerra a Gaza. La città israeliana è scivolata di 20 posizioni in classifica, arrivando al 112° posto, segnando il calo più significativo nell’indagine di quest’anno.

In generale, a livello globale il punteggio medio di vivibilità è aumentato di soli 0,06 punti nell’ultimo anno. Disordini civili hanno agitato l’Europa, con gli agricoltori francesi che hanno bloccato le autostrade per Parigi e proteste contro le politiche sull’immigrazione scoppiate in tutto il continente. I disordini di Nouméa, in Nuova Caledonia, e le manifestazioni studentesche in America influiranno anche l’indice del prossimo anno. La crisi del caro vita sta anch’essa avendo un impatto negativo. Sebbene l’inflazione stia diminuendo in molti Paesi, i suoi effetti, in particolare sui costi degli alloggi, si fanno ancora sentire. I prezzi elevati incidono sui punteggi relativi alle infrastrutture, soprattutto in Australia e Canada.

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