Murakami secondo Kat Menschik
Murakami secondo Kat Menschik

“Kaho” di Haruki Murakami

‘Nella mia vita ho avuto a che fare con ogni tipo di donna’, disse l’uomo, ‘ma devo dire che non ne ho mai vista una brutta come te’.

Inizia così Kaho, il nuovo racconto di Haruki Murakami pubblicato sul The New Yorker. Kaho e Sahara si incontrano per la prima volta in un ristorante. Durante la cena, Sahara si mostra premuroso e gentile, ma ben presto rivela la sua vera natura. Dopo il dessert, guarda Kaho negli occhi e le dice: “Devo dirtelo, non ho mai visto una donna brutta come te.” Kaho rimane sconvolta e ferita da queste parole. Non sa come reagire e si domanda se sia davvero così brutta come sostiene Sahara. Nonostante la rabbia e l’umiliazione, decide di mantenere la calma e di non dare soddisfazione all’uomo.

Haruki Murakami

Ho scritto questa storia appositamente per una lettura pubblica, e avevo bisogno di catturare l’attenzione del pubblico fin dal primo paragrafo. Sono sicuro che sono rimasti piuttosto sorpresi da ciò che hanno sentito. Onestamente, non capisco davvero neanche il pensiero di Sahara. È un personaggio molto complesso, e le sue parole e le sue espressioni sembrano finemente calcolate. Sorride e parla piano, ma qualcosa in lui è seriamente turbato. C’è qualcosa di oscuro, nel profondo, dentro di lui, che il lettore può percepire fin dall’inizio. Ma non è facile immaginare che tipo di malattia sia, che tipo di oscurità.

Qualche giorno dopo, l’editrice di Kaho la contatta per informarla che Sahara desidera rivederla. Kaho è titubante, ma decide di accettare per capire meglio le sue motivazioni. L’incontro avviene in un bar. Sahara spiega a Kaho che dice la stessa cosa a tutte le donne che incontra: che sono brutte. Lo fa per studiare la loro reazione. La maggior parte delle donne, spiega, reagisce con rabbia o dolore. Kaho, invece, lo ha guardato con freddezza, come se stesse osservando un batterio al microscopio. Sahara è affascinato dalla sua reazione non convenzionale e vuole capire come mai non sia rimasta ferita dalle sue parole. La invita a fare un giro in moto, ma Kaho rifiuta e si allontana.

Nelle settimane successive, Kaho non riesce a togliersi dalla testa l’incontro con Sahara. Inizia a guardarsi più spesso allo specchio, mettendo in dubbio la sua stessa immagine. Si domanda se la sua vita sia priva di significato e se, in qualche modo, Sahara abbia ragione.

Fino ad allora Kaho ha vissuto una specie di vita incantata. È stata immensamente benedetta. Ma un giorno era destinata a confrontarsi con ciò che giace sul lato opposto di quella vita incantata e a lottare con esso. Sebbene non sia chiaro chi vincerà, spero che prevalga il lato più luminoso.

Un giorno, ispirata da un sogno, Kaho scrive un libro per bambini. La storia narra di una ragazza che ha perso il volto mentre dormiva e parte alla sua ricerca. Durante il viaggio incontra molte persone e ha diverse avventure, ma non riesce a ritrovare il suo viso. Alla fine, un giovane le dice di avere un viso bellissimo. La ragazza capisce che il suo volto è stato plasmato dalle sue esperienze e che non ha bisogno di cercarne un altro. Il libro di Kaho riscuote un grande successo, soprattutto tra le ragazzine. La scrittura e le illustrazioni la aiutano a trovare una sorta di guarigione emotiva. Kaho impara ad accettare se stessa e a vivere la sua vita senza paura.

Sebbene Murakami fatichi a dare un significato al proprio racconto, emerge un tema più attuale che mai e che risponde all’eterna domanda su cosa sia la bellezza. La bellezza, soprattutto quella esteriore, è un concetto relativo perché è prima di tutto un’esperienza (un processo cognitivo, mentale o spirituale) legata alla percezione di elementi che piacciono in modo unico a chi la sperimenta. Sahara, ossessionato dall’apparenza, è in realtà un personaggio disturbato e infelice. Kaho, invece, attraverso la scrittura e l’accettazione di sé, riesce a trovare la sua strada e una sorta di pace interiore. Quando la sua editor le chiede dove ha trovato l’idea per quel suo libro, completamente diverso dai precendenti, Kaho ci pensa su e le risponde: “In un posto molto oscuro e profondo.

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