Jack Kerouac fece il suo primo down nell’autunno del 1935. Aveva tredici anni. Non aveva un fisico adatto per un giocatore di football, ma aveva tanta grinta e gambe potenti che ne facevano un velocissimo halfback. Prima ancora di mollare tutto per andare verso sud e iniziare la sua carriera da sbandato americano, il padre della Beat Generation era animato da una sola ed ossessiva passione, il football.
Quand’è che i nostri gusti sono cambiati? Quando abbiamo deciso che una poesia non era più bella o una canzone non più attuale o un film non più coinvolgente? Cresciamo con un senso della bellezza in continua evoluzione su cui non abbiamo nessun controllo.
La recente avventura di un gruppo di ragazzi italiani che hanno vinto la Rickshaw Run, ovvero la gara di beneficenza più pazza del mondo come definita dagli stessi organizzatori, ha riacceso in molti lettori nostrani le fantasie che al viaggio sono legate.
Di Camus si è detto tutto e ancora se ne dirà, ma l’aspetto spesso trascurato o preso sottogamba è la sua viscerale passione per il calcio, costantemente presente nelle sue opere. Il calcio è il grimaldello dell’amicizia tra Rambert e Gonzalès ne La Peste (opera quantomai attuale), Jacques, l’alter ego di Camus ne Il Primo Uomo, si innamora del calcio da ragazzino;
Várzea è un termine brasiliano che indica qualcosa di improvvisato o che non funziona nel modo corretto. Tipico dello stato di San Paolo, è un chiaro riferimento al tipo di campo irregolare di argilla in cui agli albori, nella fine del IXX secolo, venivano disputate le partite di calcio. Oggi il termine ha assunto un significato più ampio, indicando i tornei amatoriali che arricchiscono le giornate nelle favelas brasiliane.
Hong Kong, albergo di lusso, ultimo piano. Tra fumo di sigari, whiskey, pezzi grossi dell’esercito e ricchi cinesi si sfidano a biliardo e poker c'è anche un americano. È il più ubriaco di tutti, ma la sua virilità generosa, la sua simpatia, la sua umanità gli permettono di conquistare tutti gli astanti.
Italo Calvino manca da trentaquattro anni al mondo della letteratura. Il suo sguardo beffardo e sempre leggero avrebbe attraversato ancora con grande attualità la contemporaneità, come una saetta alla ricerca di un punto di vista originale e innovativo
Il giardino dei Finzi-Contini é un libro diviso in due parti. Mondi distanti pur essendo contemporanei, mondi paralleli vicini eppure distanti. Realtà spirituali divise da un muro geografico, da una recinzione che sottolinea un dentro e un fuori. Giorgio Bassani vuole sottolineare una solitudine che appare dalla divisione fisica dalla città, ma che si inalbera tra scelte politiche e sociali.
Chiunque si sia avventurato per le strade di Lisbona in un qualunque pomeriggio estivo, riconoscerà chiaramente la sensazione che oggi vorrei raccontarvi. Una luce forte soffocante, un profumo di macerie e mare, un silenzio interrotto da qualche riproduttore audio poggiato sopra un frigorifero, ma soprattutto una quiete immobile che appare irreale.
Il 29 luglio è stato il giorno dell’Overshoot, le risorse della Terra non sono più sufficienti a soddisfare le nostre esigenze. Anno dopo anno questo giorno arriva sempre più in anticipo: nel 2000 era il 23 settembre, nel 2004 l’1 settembre. Un’escalation sempre più preoccupante
Michael Pollon nel suo Il dilemma dell’onnivoro del 2006 sollevava una questione davvero interessante e contemporanea: se l’alimentazione é la cosa più naturale e antica del mondo perché oggi é diventato un problema?
Campo lungo, terra rossa, America. Sterpaglie, sabbia portata in giro dal vento. Caldo, un caldo tutt’altro che piacevole, un caldo che ti fa sentire in un forno in cui il protagonista dell’arrosto sei tu. Campo lungo ancora, ma con alcuni particolari. Al centro di un campo di terra rossa quadrangolare c’è un ragazzo dinoccolato e magro