Un’opera di Gustav Klimt, della quale si erano perse le tracce per decenni, è riemersa alla European Fine Art Fair (TEFAF) di Maastricht. Si tratta del ritratto del principe William Nii Nortey Dowuona, un nobile Osu dell’attuale Ghana, realizzato nel 1897. L’opera è stata presentata dalla galleria W&K – Wienerroither & Kohlbacher, che l’ha messa in vendita al prezzo di 15 milioni di euro.
Il ritratto è stato identificato dallo storico dell’arte Alfred Weidinger, autore del catalogo ragionato di Klimt, che lo cercava da anni. L’opera è stata portata alla galleria nel 2021 da un collezionista, ma si trovava in pessime condizioni. E dopo un accurato restauro, ne è stata confermata l’attribuzione.
La composizione e l’esecuzione pittorica mostrano la svolta di Klimt verso elementi decorativi, che avrebbero caratterizzato le sue opere successive. È stilisticamente vicino al celebre ritratto di Sonja Knips del 1898.
Alfred Weidinger
La storia del ritratto del principe africano dipinto da Gustav Klimt è legata a una delle pagine più controverse dell’Europa di fine Ottocento: le mostre etnografiche, eventi che oggi sarebbero considerati inaccettabili, ma che all’epoca erano molto popolari. Nel 1897, Vienna ospitò una di queste esposizioni presso il Tiergarten am Schüttel, un giardino zoologico che, oltre ad animali esotici, metteva in mostra esseri umani provenienti da diverse parti del mondo. Quell’anno, la mostra era dedicata al popolo Ashanti, originario dell’attuale Ghana, allora colonia britannica.
Per l’occasione, 120 membri della tribù Osu furono portati nella capitale austriaca e sistemati in un villaggio ricostruito all’interno dello zoo. Qui vissero per tutta la durata dell’evento, diventando di fatto un’attrazione per i visitatori, che potevano osservare le loro abitudini quotidiane. Nonostante la natura discutibile di queste esposizioni, gli Osu non erano completamente segregati: le cronache del tempo riportano che ricevevano inviti dai viennesi e partecipavano alla vita sociale della città, frequentando teatri, caffè e case private.
Fu in questo contesto che Klimt, già artista affermato e vicino alla Secessione Viennese, decise di ritrarre il principe William Nii Nortey Dowuona. Il dipinto, realizzato nello stesso periodo del celebre ritratto di Sonja Knips, mostra la transizione di Klimt verso uno stile più decorativo, che caratterizzerà le sue opere successive. Un altro artista viennese, Franz Matsch, ritrasse lo stesso principe, suggerendo che potesse trattarsi di un incarico ufficiale o di una scelta artistica condivisa.
La sua storia successiva si intreccia con alcuni degli eventi più drammatici del Novecento. Secondo la ricostruzione della galleria W&K, il dipinto restò nello studio dell’artista fino alla sua morte, nel 1918. Qualche anno dopo, nel 1923, venne messo all’asta presso la casa d’aste Samuel Kende di Vienna, anche se non si hanno informazioni certe su chi lo acquistò.
Nel 1928, il ritratto fu esposto in una mostra a Vienna, risultando di proprietà di Ernestine Klein, moglie di Felix Klein, che nel frattempo aveva trasformato lo studio di Klimt in una residenza privata. Tuttavia, la famiglia Klein, di origine ebraica, fu costretta a lasciare l’Austria nel 1938 a seguito dell’Anschluss, l’annessione del Paese alla Germania nazista. Con la loro fuga, si persero le tracce del dipinto, che per decenni fu considerato disperso.
La sua improvvisa ricomparsa è avvenuta solo di recente, quando il quadro è stato portato alla galleria W&K da un collezionista. L’opera era in cattivo stato di conservazione, ma dopo un attento restauro è stato possibile confermarne l’autenticità. La sua identificazione ha portato a una lunga trattativa legale con gli eredi di Ernestine Klein, che si è conclusa con un accordo sulla proprietà del dipinto.
Originariamente, il ritratto del principe africano avrebbe dovuto essere esposto al TEFAF di Maastricht già nel 2023, ma le incertezze legali ne hanno ritardato la presentazione. Ora, finalmente, l’opera è tornata sotto i riflettori, suscitando grande interesse sia per la sua storia travagliata che per il suo valore artistico. Il ritratto del principe africano è il secondo dipinto perduto di Klimt a riemergere in poco tempo. Nel 2023, infatti, Dama con ventaglio, l’ultima opera del pittore austriaco, è stata battuta all’asta da Sotheby’s a Londra per 99,2 milioni di euro, stabilendo un record per un’opera d’arte venduta in Europa.
Questa riscoperta aggiunge un tassello importante alla produzione artistica di Klimt, evidenziando il suo interesse per le figure esotiche e il fascino per l’ornamentazione che avrebbe definito il suo stile maturo. Allo stesso tempo, porta alla luce un pezzo di storia dimenticata, legato a un’epoca in cui le esposizioni etnografiche erano una forma di intrattenimento popolare in Europa, sollevando oggi interrogativi critici sul colonialismo e la rappresentazione delle culture non occidentali.