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Foto: EPA-EFE

Cina e Taiwan, storia di un conflitto e futuri scenari

Taiwan, ufficialmente conosciuta come Repubblica di Cina (ROC), è un’isola situata a circa 160 km dalla costa sud-orientale della Cina continentale. La sua storia politica è intrinsecamente legata alla Cina, che è il suo più grande partner commerciale. E anche se molti taiwanesi hanno legami commerciali e familiari attraverso lo stretto, i sondaggi mostrano che il numero di persone che si identificano come taiwanesi, anziché cinesi, è aumentato.

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Come i taiwanesi si indentificano

Taiwan è stata abitata da popoli indigeni per migliaia di anni. Nel XVII secolo, l’isola ha visto l’arrivo di commercianti europei, e successivamente è stata colonizzata dagli olandesi e dagli spagnoli. Tuttavia, nel 1683, Taiwan fu annessa dalla dinastia Qing, diventando parte integrante dell’Impero cinese.

Dopo la sconfitta della Cina nella Prima Guerra Sino-Giapponese (1894-1895), Taiwan fu ceduta al Giappone. Il periodo di dominazione giapponese durò fino al 1945, quando, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’isola fu restituita alla Cina. Tuttavia, con la vittoria dei comunisti nella guerra civile cinese nel 1949, il governo nazionalista di Chiang Kai-shek si rifugiò a Taiwan, stabilendo la Repubblica di Cina sull’isola, mentre Mao Zedong proclamava la Repubblica Popolare Cinese sulla terraferma. Il Partito Comunista Cinese fa riferimento a questa storia per rivendicare Taiwan, ma i taiwanesi usano la stessa storia per sostenere che non facevano parte né dello stato cinese moderno che si è formato per la prima volta dopo la rivoluzione del 1911 né della Repubblica Popolare Cinese che è stata fondata sotto Mao nel 1949.

Oggi, solo 12 Paesi (più il Vaticano) riconoscono ufficialmente Taiwan. La decisione degli Stati Uniti di spostare il riconoscimento diplomatico da Taipei a Pechino nel 1979 è stata il punto di svolta. E una Cina più ricca e potente esercita pressione affinché più Paesi non riconoscano Taiwan o non le diano supporto. Ma gli Stati Uniti restano l’alleato più forte dell’isola, le vende armi e ha promesso di aiutarla in caso di attacco cinese.

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Delegazione USA in visita a Taiwan, febbraio 2024

La politica di Una sola Cina è un principio fondamentale per il governo cinese, che considera Taiwan come una provincia ribelle destinata a essere riunificata con la terraferma. Questo principio è stato formalizzato nella Costituzione della Repubblica Popolare Cinese e viene tuttora utilizzato per scoraggiare qualsiasi tentativo di indipendenza formale da parte di Taiwan. L’isola, d’altra parte, ha sviluppato una propria identità politica e culturale. Nonostante il Kuomintang avesse inizialmente aspirato alla riunificazione con la Cina continentale, le successive amministrazioni taiwanesi, specialmente sotto la leadership del partito Democratico Progressista (DPP), hanno promosso un’identità taiwanese distinta, spingendo per una maggiore autonomia e, in alcuni casi, per l’indipendenza formale.

Proprio l’elezione di Tsai Ing-wen, leader del DPP, a presidente di Taiwan nel 2016 e nel 2020, ha segnato una svolta importante. Tsai è nota per le sue posizioni a favore dell’autonomia e per la sua riluttanza a riconoscere il Consenso del 1992, un accordo ambiguo che suggerisce l’esistenza di “una sola Cina” ma con diverse interpretazioni. La Cina ha parlato di “riunificazione pacifica”, un obiettivo a lungo termine per conquistare la popolazione dell’isola attraverso il soft power e messaggi sponsorizzati dal PCC che presentano l’unificazione in una luce positiva. Ma Pechino ha anche fatto ricorso alle minacce; il presidente Xi Jinping ha affermato che la “riunificazione” con l’isola deve essere realizzata e si ritiene che abbia una scadenza.

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Tsai Ing-wen, prima donna presidente di Taiwan e ferma sostenitrice dell’indipendenza dell’isola

Taiwan fa parte della cosiddetta “prima catena di isole”, che comprende un elenco di territori amici degli Stati Uniti che sono cruciali per la politica estera di Washington nella regione. Il comportamento sempre più aggressivo della Cina nel mar Cinese Meridionale ha reso Taiwan più rilevante anche nei calcoli degli Stati Uniti.

Oltre al tema politico, cruciale è l’economia su cui l’isola basa la sua ricchezza. Gran parte dell’elettronica mondiale è alimentata da chip informatici, pannelli LCD, memoria informatica DRAM, apparecchiature di rete ed elettronica di consumo realizzati a Taiwan; la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company detiene oltre la metà del mercato mondiale. Quindi, se la Cina prendesse l’isola, potrebbe essere libera di proiettare il suo potere nel Pacifico occidentale e rivaleggiare con gli Stati Uniti, assumendo il controllo su un settore che guida l’economia globale.

Taiwan Semiconductor Manufacturing Company
La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company detiene oltre la metà del mercato mondiale di semiconduttori

La Cina è il secondo Paese che spende di più in difesa dopo gli Stati Uniti e in uno scontro armato con Taiwan potrebbe attingere a un enorme potenziale bellico: dalla potenza navale alla tecnologia missilistica, dagli aerei agli attacchi informatici. Alcuni esperti occidentali prevedono che Taiwan potrebbe, nella migliore delle ipotesi, cercare di rallentare l’invasione cinese, provare a impedire uno sbarco sulla costa da parte di forze anfibie e organizzare attacchi di guerriglia in attesa di aiuti esterni. Aiuti che potrebbero arrivare proprio dagli Stati Uniti. Ma per decenni Washington ha camminato sul filo del rasoio diplomatico tra Pechino e Taipei, e non ha voluto intenzionalmente chiarire se e come difenderà Taiwan in caso di attacco.

Le tensioni potrebbero aumentare ulteriormente se Taiwan dichiarasse formalmente l’indipendenza, un atto che la Cina ha ripetutamente dichiarato come la “linea rossa” che porterebbe a un conflitto militare. Allo stesso tempo, una riunificazione forzata comporterebbe enormi costi umani, economici e politici per entrambe le parti. La comunità internazionale gioca un ruolo critico nel mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan, e le future politiche globali potrebbero influenzare significativamente l’evoluzione di questa complessa relazione.

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